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Con l'espressione latina par condicio (pari condizioni) si intendono i criteri adottati dalle emittenti televisive nel garantire un'appropriata visibilità a tutti i principali partiti e/o movimenti politici.
Nel diritto civile ed in quello fallimentare (sottolineo fallimentare per quello che seguirà dopo questa disquisizione in tema di diritto), la locuzione latina par condicio creditorum (parità di trattamento dei creditori) indica un principio giuridico, in virtù del quale i creditori hanno gli stessi diritti di essere soddisfatti dal debitore, salvo il diritto di prelazione per alcuni di essi.
L’altro giorno, chiacchierando con un amico, ho scoperto che la par condicio e soprattutto la par condicio creditorum possono essere applicate anche in altri ambiti.
Andrea fa parte di quella categoria di uomini che definirei “bigama”, non rinuncia né al focolare domestico né ai piaceri extra, e quindi si è corredato sia di moglie che di amante.
Guardando a questa situazione con grande sensibilità, cercando di non ferire né l’una né l’altra, ha tentato di applicare le direttive della par condicio e della par condicio creditorum.
Ha trovato una bella amante in una città distante da quella in cui vive con la moglie. In tal modo gli è possibile garantire quell’appropriata visibilità contemplata dalla par condicio. (La prima norma è furbescamente soddisfatta).
Nel diritto fallimentare, abbiamo detto, si applica la par condicio creditorum… e credo che la situazione di Andrea possa definirsi per alcuni aspetti fallimentare!
Andrea è il debitore di amore, coccole, sesso e presenza, per due creditrici e riconosce che entrambe hanno gli stessi diritti di essere soddisfatte: a Natale ha trascorso una settimana intera con la moglie; a Capodanno una settimana intera con l’amante.
La scusa? un progetto che doveva essere chiuso entro i primi giorni dell’anno: si sa che le mogli pensano molto spesso alla borsa casalinga che, se si riempie, consentirà loro di comprarsi una borsa nuova!
Beh, amico mio dire che sei un bell’esempio di giustizia e civiltà!
Nel diritto civile ed in quello fallimentare (sottolineo fallimentare per quello che seguirà dopo questa disquisizione in tema di diritto), la locuzione latina par condicio creditorum (parità di trattamento dei creditori) indica un principio giuridico, in virtù del quale i creditori hanno gli stessi diritti di essere soddisfatti dal debitore, salvo il diritto di prelazione per alcuni di essi.
L’altro giorno, chiacchierando con un amico, ho scoperto che la par condicio e soprattutto la par condicio creditorum possono essere applicate anche in altri ambiti.
Andrea fa parte di quella categoria di uomini che definirei “bigama”, non rinuncia né al focolare domestico né ai piaceri extra, e quindi si è corredato sia di moglie che di amante.
Guardando a questa situazione con grande sensibilità, cercando di non ferire né l’una né l’altra, ha tentato di applicare le direttive della par condicio e della par condicio creditorum.
Ha trovato una bella amante in una città distante da quella in cui vive con la moglie. In tal modo gli è possibile garantire quell’appropriata visibilità contemplata dalla par condicio. (La prima norma è furbescamente soddisfatta).
Nel diritto fallimentare, abbiamo detto, si applica la par condicio creditorum… e credo che la situazione di Andrea possa definirsi per alcuni aspetti fallimentare!
Andrea è il debitore di amore, coccole, sesso e presenza, per due creditrici e riconosce che entrambe hanno gli stessi diritti di essere soddisfatte: a Natale ha trascorso una settimana intera con la moglie; a Capodanno una settimana intera con l’amante.
La scusa? un progetto che doveva essere chiuso entro i primi giorni dell’anno: si sa che le mogli pensano molto spesso alla borsa casalinga che, se si riempie, consentirà loro di comprarsi una borsa nuova!
Beh, amico mio dire che sei un bell’esempio di giustizia e civiltà!
Paola Tinchitella ©tutti i diritti riservati
6 commenti:
cavolo!
ora capisco perche' non sono moglie....e capisco perche' le orse me le compro da sola...
mi chiedo: Andrea e' per caso del segno della bilancia e per professione fa l'equilibrista????
(preferisco sdrammatizzare...)
pp.
Ahahhhhhhhh, capisco adesso tutto l'entusiasmo nella recensione. qui c'è tanta ironia, in mezzo a tutto il resto, che un certo tipo di comicità "skizzata" è normale che ti appassioni ad un certo genere di spettacolo e a Petronio. Bravaaaaaaaa
Quanti spunti per riflettere, per sorridere, per commuoversi, per sentirsi vivi. Chi giace nel tuo letto, chi ascolta la tua voce, chi vede il tuo sorriso, chi muove le tue parole è fortunato. Ma anche i tuoi amici compresi noi qui nella rete hanno avuto un gran fortuna ad incontrarti in mezzo a tanto qualunquismo. Grazie di esitere Paolina e di averci dato un sorriso oggi. Baci. torno qui presto.
Bellissima e genialissima creatura, ti adoro sposami! W.
Bravissima! come ti dissi tempo fa appena trovo tempo mi faccio un giro sul tuo blog.
Ne valsa la pena mi piace quello che scrivi e la tua persona sei brava a scrivere le storielle complimenti..
Un Abbraccio da Skorpion
Non sono convinto riguardo alla borsa che le mogli vorrebbero vedere sempre piena per soddisfare le loro voglie di acquisti spesso superflui,in ogni caso 2 sono le considerazioni che mi vengono..così di getto.
Quando si verifica quello di cui tu parli nel post,credo che alla base ci sia sempre un problema di instabilità coniugale. Penso che non necessariamente l'uomo abbia bisogno di cercare nuovi stimoli e avventure se vive bene la relazione con la sua donna ufficiale. Quindi il secondo punto è conseguenziale: se lo fà non è per sport o per sfidare se stesso e le sue capacità di seduttore,viveversa c'è sempre un fatto che scatena certi comportamenti.E qui la donna dovrebbe interrogarsi un pò di più!
Il fallimento è sempre duplice in questo si... c'è par condicio.
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