Dall’alto dei gradini
di scala a chiocciola
i miei gironi
sembrano
così lontani
girini mutanti
spermatozoi che vagano
nella lussuria degli sguardi
non concessi
tra ciglia atterrate
sul sonno
per frantumare voglie
come dighe serrate
ad arrestar la piena
Disarmonie evocate
da parole spezzate
spazzate
sotto i tappeti di simboli
per ripulir da briciole
di sinergie assaporate
in punta di lingua
non affondare più i denti
sull’ alchimia da mordere.
Barattati già
i numeri e le loro proporzioni
con parole prezzolate
da vocabolari corrotti
bugiarda questa rinuncia infame
Rimiro la potenza
della mia statica resistenza
barricate erette
sul fluire del mondo
Restiamo coerenti alla promessa
d’odiar la matematica
i suoi costrutti
per non precipitare più
nel punto ics
su letti di ascisse
e di ordinate
deambulante vaga
quel destino sincronico
ripudiato dal disordine
delle guerre intestine
tra apparire ed essere,
tra testa e cuore
la scelta nulla del corpo
di remar contro corrente
o fare il morto a galla
trascinata da correnti
metafisiche
che mi conducano oltre la pelle.
La mia essenza a fiumi
a riempir l’assenza
scivolando
su bucce di banane
la sintesi strangolata
dal lazo di un pensiero
che cavalcando il vuoto
travolge e uccide i sensi
Giro in tondo
mi nego
ti rinnego
t’abbraccio stretto…
mio… stupore
Paola Tinchitella tdr
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3 commenti:
Stupore in cui sciogliere e an-negare ogni costrittiva geometria di pensieri .. notevole Paola, grazie !
...verità nascoste in contesti che rinnegano...
provare stupore nonostante il rinnegarsi alle verità che lo hanno provocato... produce un doppio stupore che stordisce
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