lunedì 23 ottobre 2017

L'inganno delle stagioni

"Superbo questo Autunno che crede di potersi sostituire a tutte le stagioni e falso e borioso indossa maschere d'Inverno. Spremuta di profumi passati per ogni goccia di pioggia calpestata dai miei passi veloci. Odore di banchi e di cancelleria, di sapone di marsiglia nelle tasche, di panni stesi sulle sedie davanti alle stufette accese, di pasta fresca e del sugo della domenica, di frutta e verdura sui banchi del mercato e sopra tutto il tuo profumo che ci accompagnava a scuola.
Suoni della tua voce impegnata in canti popolari e le mani a sfregare i panni alla fontana, l'acqua che scorreva, il bollire della pentola perennemente sul fuoco per i pranzi e le cene di una famiglia numerosa. Le tue risate semplici.
I sapori di primizie che sapevi inventare per nutrirci con le poche vettovaglie offerte dalla miseria.
Lo sforzo innaturale dei tuoi occhi di conoscere i colori delle stagioni oltre la tua vista, senza odiarne il divieto. La tua ironia sulla sorte.
In fila indiana si muovono i ricordi mi sembra di poterli toccare ad uno ad uno. Come se ieri fosse oggi e si potesse replicare per tutti i giorni della vita.

Ed ora che non hai più stagioni guarda alla corsa delle mie e a questo cuore scucito dal tuo ultimo sguardo, dal tuo ultimo respiro... tienimi per mano e sciogli i giorni, le ore, i minuti, i secondi muti inchiodati all'orologio quando mi è duro accettare la tua assenza.
Abita qui, madre, resisti nel cordone ombelicale dei miei momenti con te... solo così il silenzio delle parole che non potrò più dirti non mi ucciderà."



Paola Tinchitella






 



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