giovedì 25 ottobre 2007

Alunna della vita....

Magnifica trasposizione animata di una realtà... solo apparentemente surreale! Sto parlando di Alice... Alice nel Paese delle Meraviglie, il racconto animato realizzato da Walt Disney.
Grande momento di intrattenimento per i più piccoli... grande lezione di vita nonchè specchio della realtà per i più grandi!
Ciascuno di noi, con un minimo di esperienza di vita, potrà facilmente riconoscere nei personaggi incontrati dalla protagonista della fiaba, le caricature di personaggi in cui si è imbattuto almeno una volta nella vita reale!
Se si estrae la radice quadrata da quelle figure animate... il gioco è fatto!
Ma parliamo di Alice... esattamente come lei... io non mi so dare buoni consigli... così è sempre stato ma... L'esperienza vissuta mi ha insegnato abbastanza... ma sono perfettamente consapevole che, alunna di vita, ancora molto ho da imparare... per questo non mi improvviserò maestra di vita! Allontanando da me l'idea di poter dare consigli, soprattutto buoni, mi limito a tirare le somme di ciò che è stato e lasciare che gli altri rileggano i miei conti con la vita e ne estraggano il giusto risultato.
Le scelte esponenziali che si compiono, non per se stessi ma per applicare le regole condivise, in nessun caso conducono alla felicità.
Certo da qualche parte del mondo, in qualche parte della vita di qualcunaltro... cis arà la solita eccezione... a confermare la regola!
Per me è stato diverso: niente del mio passato ha conosciuto l'eccezione o l'eccezionalità del risultato.
Arriva un momento, nelle nostre esistenze, in cui portarsi dentro l'idea di libertà personale appare anarchico e controcorrente. E' in quell'istante che , mentre il mondo intorno ci chiede di adeguarci, noi pur riluttanti ed incapaci di compiere questa sorta di autoriforma, facciamo al mondo questa enorme concessione... arrivando ad illuderci che questi aggiustamenti nel modus vivendi possano rendere gli altri e noi stessi felici.
Avevo un amore importante: uno scrigno chiuso in cui due individui, legati da interessi e sentimenti coincidenti, si ritrovavano.
Ma non era sufficiente! Il mondo esterno voleva entrarci dentro, impossessarsi della sua essenza... il mondo esterno reclamava il legame indissolubile attraverso un gesto eclatante che tutti potessero riconoscere e condividere e di cui... nutrirsi pubblicamente!
Caddi nella trappola che le regole di vita avevano teso... pensai che ratificare l'unione fosse il prezzo della felicità!
Ribelle ai condizionamenti, capace di adattarmi solo temporaneamente... scoprii presto che non ero capace di accontentarmi.
Quando si è insoddisfatti... non si può essere, contemporaneamente, felici...e ci si guarda intorno e ci si convince che gli altri invece lo siano... credendo che gli altri detengano il segreto della felicità... che per il momento ci sta lasciando digiuni della sua ambrosia.
"Perchè loro sì e io no?"
Ecco alla formulazione di questo pensierino... scatta la trappola... quella del bisogno di essere parte di un tutto, di appartenere ad un contesto che è accettato... parte del branco... senso di appartenenza...blabla...blabla
La strada più facile o meglio la scorciatoia verso la felicità sembra essere quell'uniforme di perfezione apparente che la società ha confezionato per te: usi e costumi condivisi.
In un attimo.. libero arbitrio, libera scelta, libertà di esistere quale singolo diventano sacchi vuoti!
Se dentro di te non aspiri a quello cui tutti gli altri tendono per catturare la loro fetta di felicità... non ti avventurare sulla loro stessa strada, anche se è la più battuta! Quella strada non potrà mai essere la tua... se nel percorrerla ti stai portando dietro il vessillo della libertà di pensiero, di azione e di parola, incapace di invecchiare, impossibile da ammainare...
Su quella stessa strada, tracciata dall'adattamento all'ambizione altrui, troppe volte cadrai vittima di inciampi d'infelicità.
Riprendi il tuo coraggio... quello di essere pensante, altamente pensante, e ricomincia a scegliere per il tuo bene e per te stesso... forse lì troverai scampoli di felicità.
La perfezione, lo sappiamo tutti, in senso assoluto non esiste... non è oggettiva ma soggettiva... siamo perfetti per noi stessi quando riusciamo ad essere il nostro esatto riflesso all'esterno ed il compromesso con il mondo fuori non ci contamina!
Nessuno ti ama davvero se ti chiede di cambiare: non sta amando ciò che è dentro di te ma ciò che è fuori di te e che in te vuole introiettare.
Nessuno ti ama davvero sei ti chiede di cambiare: sta solo realizzando attraverso te le sue fantomatiche proiezioni.
Ti amo per tutte le imperfezioni che sono in te, perchè ti rendono speciale, umano, fragile... e raggiungibile....LA PERFEZIONE NON ESISTE!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non amo citare “altri”, per esteso, a mo’ di commento di “altri”, per esteso. Ma qui, non riesco ad evitarlo. Dunque: ecco, sul “maestro” e sullo “specchio”. Niente di sensazionale, eppure tutto sensazionale …come dire che l’imperfezione “è”, se medita la perfezione che mai “è”

Il maestro è nell'anima
e dentro all'anima per sempre resterà
viva lei, bella e martire,
che tutto quel che le chiede gli darà
Niente di più seducente c'è
di un'orchestra eccitata e ninfomane
chiusa nel golfo mistico
che ribolle di tempesta e libertà
turbinando nel vortice
dove spariscono i paesi e le città
nel miraggio di quei semplici
e di quei soliti che arrivano fin la
per vederlo digerire
con la perfidia che scudiscia ogni viltà
il maestro è nell'anima
e dentro l'anima per sempre resterà.
(Paolo Conte)

Dentro al replay
fra miliardi di altri ci sei
e non hai scia
luminosa d'auto
anche di periferia
come i sogni che farai
o prenderai a noleggio
quando ti addormenterai
con le scarpe sul letto
Dentro al replay
con la testa girata un po' in su
da fotografia
ci sei anche tu prima di andare via
"se rimango ancora qui
è come se morissi
e guardandomi allo specchio
ad un tratto sparissi"
Cadono le stelle e sono cieco
e dove cadono non so
cercherò, proverò, davvero
ad avere sempre su di me il profumo delle mani
riuscire a fare sogni tridimensionali
non chiedere mai niente al mondo
solo te
come una cosa che non c'è
cercando dappertutto anche in me
ti vedo
Dentro al replay
per un attimo c'ero e anche lei
ma in quel momento
qualcosa ho cancellato
si è fermato il tempo, la sua regolarità
e come se morissi
è sparita anche la luna,
è cominciata l'eclissi
Cadono le stelle
allora è vero
e io non so se ci sarò
dove andrò
non lo so se lo merito o no
se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari
se troverò il coraggio ti telefono domani
e più sarò lontano e più sarò da te
dimenticato e muto
come uno che non c'è
tornerò, tornerò davvero
a sentire su di me profumo delle mani
di notte io farò sogni tridimensionali
senza chiedere mai niente al mondo
neanche a te
senza chiedermi perché
ti vedo dappertutto
anche in me
ti vedo
(Samuele Bersani)

In questo caso, con omaggio in musica
http://www.youtube.com/watch?v=2X3chDF5_XA