martedì 13 novembre 2007

Tifo... prevenire è meglio che curare!


Stamattina mi sono svegliata con il pensiero rivolto a Gabriele,
dopo una notte passata in trance a cercare di digerire la cena con contorno di telegiornali,
a base di boiate in salamoia, sull'"incidente"...
e qui il digestivo non è servito per liberarmi del peso sullo stomaco!

Ormai i cronisti si servono di accadimenti per ingenerare altri accadimenti.
Siamo arrivati al punto che spesso arrivano prima loro sul fatto che le cosiddette forze dell'ordine o le autorità!
E mentre politici e presidenti delle organizzazioni, che dovrebbero porre fine a tutto questo, si piangono addosso più che piangere l'ennesima vittima... i tg mettono a punto il piano X per arrivare all'obiettivo scoop e, dove gli eventi non si lasciano governare da chi di dovere, loro riescono ad arrivare... guidandoli verso le vette più alte dell'audience.

Gabriele è una vittima,
è una vittima della società,
di una società che offre un surrogato alla mancanza di interessi ideologici, politici, culturali,
il surrogato è questo tifo malato...
una volta il tifo era solo una malattia infettiva acuta causata da un batterio.

Oggi sembra essere una malattia causata da ben altro... ma resta un fatto:
continua a seminare vittime tra Guelfi e Ghibellini...ma non solo:
genera odio e genera paure,
paure tali (e non del contagio) anche in chi per antonomasia dovrebbe difendere i cittadini... e così troppo spesso accidentalmente parte un colpo... troppo spesso una manganellata di troppo...
Una vita ed un microcosmo vanno in frantumi per un errore,
un'esistenza va in fumo mentre intorno fumano molotov...
La domanda nasce spontanea:
il calcio è uno sport o è ... un gioco al massacro?

1 commento:

Anonimo ha detto...

parli di paura da parte delle forze dell'ordine ed è vero ma hai dimenticato un particolare c'è anche una massa di esaltati che finisce nelle truppe e certe volte è questo a fare vittime.
buone riflessioni Paolina