martedì 25 dicembre 2007

Canto di Natale


Ciao pa'... da lassù com'è il Natale? Quaggiù non è cambiato un granchè dall'ultimo trascorso, tranne il fatto che a tavola non ho potuto incrociare il tuo sguardo commosso... Beh, chissà se quando sei volato via, ti sei portato dietro quei 21 grammi pieni di vita vissuta e di noi?! Forse trattieni in te le mie performances forzate... quando, bambina, mi mettevo in piedi su una sedia per la solita poesia di Natale. Riluttante e paonazza per la vergogna, ripetevo versi che non sentivo miei e soprattutto quell'andare in scena non era nella mia indole, votata all'invisibilità.

Ora, in quel vuoto pieno di tutto in cui ti trovi, potrai vedere con occhi lucidi il Karma del "dietro le quinte" che nella mia vita si ripete inesorabile... e capirai che ad esso non posso sfuggire. In fondo mistero ed ombra li ho sempre amati e di nascondigli, in cui rifugiarmi per sfuggire al gran chiasso del mondo e dei dolori, ne ho trovati tanti!

Forse, con quegli occhi infiniti che ti ritrovi ora, mi guarderai come se mi vedessi per la prima volta: pensavi fosse invincibile e vincente questa tua creatura? Mendico coraggio da chi assume le sembianze della Forza che mi hai donato! Guardami papà, pensavi fossi colta ed affermata? Mendico parole da chi mi concede parole, tra un intervallo e l'altro, convincendomi che quei silenzi sono frammenti del Saggio Silenzio che tu mi hai insegnato! Guardami papà, pensavi fossi serena ed appagata? Mendico pace da chi, tra le mie braccia, trova la tregua ai suoi tormenti, troppo lontana dalla Pace delle piccole buone cose che mi hai regalato! Guardami papà pensavi fossi amata? Mendico amore da chi camuffa passioni passeggere, avare di emozioni durevoli, dietro una parola grande come l'Amore, che mi hai elargito senza baratto!

Guardami papà, mi credevi speciale?

Lo sono...
lo sono perchè non sono invincibile nè vincente ma, fragilissima, accetto le sconfitte;

lo sono perchè non sono affermata ma non mi sono mai venduta,

lo sono perchè non sono mai serena, vittima dei tormenti che mi dilaniano, ma fedele al mio cuore... sempre;

lo sono perchè non sono mai amata fino in fondo, ma non smetto mai di amare.

Ti ricordi le promesse delle letterine di Natale, che dopo tre giorni, puntualmente si andavano a far benedire? Bene, papà, non ti faccio promesse che non potrei mantenere... solo una restare un po' speciale in questa mia visione fuori moda del sentire!


Buon Natale

fiocco d'anima

particelle volatili di memoria

che trascinano passato.

Buon Natale

sguardo infinito

le tue pupille libere

da nastri e carte colorate.

Buon Natale

labbra mute

pensieri liberi

da catene di parole,

idiomi e lingue.

Buon Natale,

padre,

ti ho cercato tra la gente,

tra i regali e i commensali,

tra pacchetti e vetrine illuminate,

tu eri qui dentro

in fondo al ricordo

di tanti altri Natali del passato.

Eri dentro di me come

fiocco d'anima,

sguardo infinito, labbra mute.

Buon Natale... papà!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

questo è un bel dono di natale, per chi sa ascoltare, per chi lo può capire! BRAVA PAOLETTA...

Anonimo ha detto...

ogni festa acuisce i rimpianti, i rcordi e le nostalgie. Mi unisco commosso al tuo canto di natale.

Anonimo ha detto...

Sei davvero speciale, se mi rivolgessi solo uno sguardo questo anno finirebbe bene e quello nuovo inizierebbe con un nuovo sogno bacio micky

Anonimo ha detto...

L'hai fatto diventà matto, ma non je da retta se no ce rovina il 31. cmq felice anno nuovo e sei forte